Io non credo francamente nella restituzione, quanto nella messa "in sicurezza" o meglio la "ricollocazione" di quegli oggetti intrisi di ricordo in modo che seguano coerentemente l'evolversi della storia o in caso di rottura della non-storia.
Ho chiesto alla mia ex se rivolesse qualcosa, ha detto di no. Anche io non rivolevo nulla di quello che ci siamo scambiate. Non ci è mai mancata la stima e il rispetto reciproco in una fase così dolorosa.
Poi ognuno ha le sue reazioni. Non ho voluto io la fine di quella relazione, non avevo neppure capito che quello che ci legava fosse per lei cambiato al punto da non poter più pensare a una vita come coppia, ma l'anello che la simboleggiava me lo sono sfilato subito, per me era il simbolo di qualcosa di preciso che non era più, diceva "io sono sua" e non si può essere di chi non ci vuole più, o almeno non più come compagna.
Lei ha continuato a portarlo, quasi un anno. Sono scelte. L'importante è che facciano stare bene. Siamo rimaste legate.
L'unica cosa che ho voluto riconsegnare a tutti i costi e in via eccezionale (lei non avrebe voluto) sono le chiavi della casa che doveva essere nostra e sarebbe stata solo sua, quelle non potevo più averle. Non era giusto. Si possono anche dare le chiavi di casa a una cara amica, ma io non lo ero ancora.
Credo che Scar abbia ragione quando parla di stima. Il mio bisogno di mettere da parte i ricordi per rafforzare il senso della fine e del cambiamento è una cosa, smettere di attribuire significato a una cosa e gettarla via o restituirla è altro.
I pochi regali del mio ex nemmeno ricordo che fine hanno fatto, idem per quelli della ragazza che l'ha preceduto. In quel caso l'anello manco me lo sono potuto sfilare perchè ce l'aveva lei, però, essendo venuta a mancare ogni più elementare forma di rispetto, non posso garantire che non avrebbe fatto una brutta fine...vero è che allora ero una fanciullina parecchio più ingenua e docile, alla fine non mi dieti ai falò/sessioni di restituzione compulsive