capisco giglioblu...io da piccola avevo preso a modello eroi solitari ed emotivamente "tirati". Mi piaceva osservare Xena impassibile, vedere come al massimo le si alzasse un sopracciglio mentre intorno a lei si diffondeva il caos. Niente lacrime, al massimo qualche urlo.
Sono cresciuta pensando ai sentimenti come a qualcosa che ci rende vulnerabili e che è necessario occultare.
Se facevo vedere quanto tenevo a un'amica i miei genitori per punirmi mi proibivano di andare a casa sua e io allora restavo impassibile, per dare l'idea di non essere turbata.
Mi sono "addestrata" ad avere reazioni misurate, con "scoppio ritardato".
Ma alla lunga mi sono dovuta arrendere all'evidenza di non poterle evitare del tutto le reazioni.
E con le reazioni arrivano i sentimenti.
Tutte le volte che siamo state caute e misurate non ci alleggeriranno il perso di un dolore, se e quando arriverà.
Alla fine anche Xena ha versato fior di lacrime.
Io ho versato le mie. Ho seguito l'oscillare del mio baricentro fra poesia e cinismo, speranza e disillusione. Alla ricerca di un equilibrio.
Mi dico che tutto è destinato a finire, che non esistono garanzie, che ogni "mai" e ogni "per sempre" sono al massimo buoni propositi, non importa con quanta convinzione li si pronuncia.
Che siamo potenzialmente tutti utili, qualcuno magari è necessario (e qualcuno non serve a una mazza, diciamocelo!), ma nessuno, proprio nessuno, è indispensabile.
Pur con questa consapevolezza penso che si possa provare a lasciarsi andare, a fare una carezza in più, a dire e a far capire "io a te ci tengo"...o almeno io ci provo.
Insomma: credo nel potere dell'antiruggine, quindi: in bocca al lupo giglioblu
