Ghetto...

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Ansipert
view post Posted on 11/5/2012, 08:52




Partendo da uno spunto lanciato in tag vorrei iniziare una discussione su questo argomento: "il ghetto"...è qualcosa che viene dall'esterno? Ce lo autoimponiamo? Chi ha paura del diverso?

Ho sentito spesso fare osservazioni su quanto alcuni spazi di Napoli fossero più accoglienti in passato, mentre adesso si ha l'impressione che gay e lesbiche si siano "nascosti" all'indomani anche di fatti di cronaca abbastanza gravi...

Questo è coinviso con l'interruzione di varie attività ludiche presso locali, riprese in sede per motivi organizzativi...

Voi che ne pensate? Qual è la vostra esterienza?

 
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poetessa-saffo87
view post Posted on 11/5/2012, 14:52




Io cercherei di non "teorizzare" troppo le cose.
Negli ultimi tempi ne ho ascoltate tante di opinioni sui "luoghi di ritrovo" di ieri e di oggi e delle difficoltà attuali.
Le opinioni mutano a seconda delle persone ma sopratutto la percezione del problema e del disagio (o agio) muta rispetto al momento in cui ci si trova, nel percorso di conoscenza di se stessi e della propria sessaualità

Mi spiego.
Per una ragazza confusa, non convinta di essere o non essere qualcosa, ai primi passi, spaventata di quello che sente... recarsi la domenica a piazza bellini oggi o catapultarsi in Associazione non è facile. Mentre forse in associazione l'accoglienza calorosa e aperta può spezzare quella tensione e tranquillizzare i timori....la piazza con tutti i suoi "eccessi" (leggittimissimi) spaventa, demoralizza.

Il volver era una via di mezzo molto utile ed interessante.
ci si iscriveva al forum (mezzo indiretto, poco pericoloso ma sopratutto discreto) si facevano quattro chiacchiere, si leggeva delle serate divertenti...saliva la curiosità ...e...beh si osava andare.
Non era una discoteca TUNZ TUNZ, non era una piazza aperta a tutto il mondo...ma un angolo non troppo esposto in cui fare due chiacchiere, giocare e fare onoscenza. Anche per le "veterane" era un bel punto di ritrovo per parlare, conoscere gente nuova, far ambientare le nuove.... Trovavi lelle di tutti i gusti e i generi....

Quando la gestione delle serate avveniva in piena complicità con l'attività del forum e dell'associazione le cose andavano alla grande. Io ricordo un locale talmente pieno che non trovavo mai posto a tavola e restavo sempre fuori a "marpioneggiare" allegramente :B):

Il problema, credo, è nato quando organizzazione serate, attività forum e attività associativa ...si ono in qualche misura slegate. Così che nessuna delle moderatrici o delle utenti più attive frequentava l'associazione o il volver, e viceversa, chi gestiva l'associazione non era mai al volver...o sul forum. Purtroppo mi rendo conto che non è colpa di nessuno...e sopratutto per gestire le serate si necessita non di una o due persone...ma di un gruppo ben affiato che sappia interagire con le persone.

Tirando le somme e venendo alla questione del ghetto.
Il volver funzionava perchè forse non era "troppo esposto".
dire "io vado al volver" era certamente diverso dal dire "io vado a piazza bellini, o vado in associazione".

Sicuramente non vi è nulla di male nell'andare in piazza o in associazione (CI MANCHEREBBE ALTRO) ma...ai primi tempi... e tutte ci siamo passate... fare i conti con se stessi non è facile e non tutti all'inzio sentono l'esigenza di "mostrarsi" di "dichiarare con pieno orgoglio" quello che sono...e lottare per quello che sono. Anzi a molte persone non interessa (interesserà dopo magari...)

Marcare e quasi imporre un atteggiamento onesto, libero, totalmente svincolato dal pregiudizio o dalla paura.... se per noi appare positivo ed utile, su determinati soggetti viene avvertito come violento, schierato, chiuso, opprimente.

La condizione "volver" (riproducibile in altri ambienti) era un buon canale prima di tutto comunicativo con diverse fasce di lelle... tra una risata e l'altra, un gioco e un'altro, una bella tipa e un numero di telefono scambiato...viaggiavano informazioni e stili di vita, pensieri liberi e impegno civile.

In tutta sincerità : mi manca :)
 
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click4
view post Posted on 11/5/2012, 15:23




ma più che altro direi che manca proprio un luogo di ritrovo..come vi ho scritto in tag, domenica sera andai a piazza bellini con un amico..c'era un pò di gente ma la metà di quello che era prima..è difficilissimo conoscere qualcuno li..
 
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poetessa-saffo87
view post Posted on 11/5/2012, 16:08




se mi trovassi nella condizione "di voler conoscere qualcuno", insomma fare amicizie nuove o altro... oltre al forum, non saprei proprio dove andare.
Forse semplicemente ci si è "dispersi" un po' in giro...ovunque... che non è neppure un male! Anzi in un "mondo normale" così dovrebbe essere.
 
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click4
view post Posted on 11/5/2012, 16:13




per esempio, stasera stavo pensando di andare a bellini...ma..uhm..dubito di farlo..non ci sta niente in giro?
 
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claretta
view post Posted on 11/5/2012, 18:40




quoto poetessa saffo...il volver era più bello, l'associazione é utile ma é riduttiva e poi in quel vicolo mi viene l'angoscia, il volver era bello sopratutto xké non c'erano solo lelle ma anche bisex e etero, ed é così che dovrebbe essere sarà ma le ghettizzazioni non mi sono mai piaciute. Click adesso le ragazze vanno alle serate dei freelovers si sono spostate lì
 
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click4
view post Posted on 11/5/2012, 19:00




Freelovers dici? Mmmh devo informarmi..sai se fanno serate in questi giorni?
 
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Ansipert
view post Posted on 12/5/2012, 09:32




Mi interessa molto leggere queste vostre opinioni. Io sono sempre stata un'utente abbastanza presente sul forum (salvo sporadici momenti di latitanza durati un paio d'anni) mentre andavo pochissimo in Associazione (e non ho mai frequentato piazza Bellini nè locali), poi ho frequentato un pò il Volver e ora sono piuttosto presente in sede, alle varie attività dentro (accoglienza, telefilm, angolo viola, baretto) e fuori (cineforum, feste al Confusion).
Io sento di aver fatto un percorso, incrementando le occasioni e la disponibilità ad incontrare nuove persone. Questo è coinciso con un avvicinamento fisico alla Sede, ma potrebbe anche essere un caso. Potrebbe trattarsi solo di predisposizione personale...

Quello che invece non è casuale, è stato il mio interesse per quello che l'Associazione fa, dal momento che ho sentito di voler ricambiare le volontarie che mi avevano accolta, dando a mia volta una mano.

Vogliamo parlare di ghetto? Non so. Sicuramente dobbiamo parlare di un luogo più connotante, ma è una percezione molto forte e spaventosa per lo più in chi è all'inizio del proprio percorso. Molte persone bisex, etero etc. sono passate nella nostra sede (io stessa potrei definirmi tecnicamente bisex!). Nessuno/a entrava con occhiali da sole e impermeabile mimetico. Se una ragazza, invece, si sente confusa, come lo ero io a 18 anni, probabilmente si avvicinerà a quel posto convinta di avere una freccia luminosa piantata in testa.

Sono assolutamente d'accordo su questo. Sono anche d'accordo sulla mancanza di occasioni fisse di incontro simili al volver (quello che ora abbiamo non è uguale: c'è a chi il cineforum non piace ad esempio, anche se la serata si svolge tra panini, film allegri e 4 risate; c'è a chi fa piacere sapere che ogni settimana ci sono serate, non solo in occasioni come la Befana e l'arrivo della primavera; chi non viene all'aperitivo danzante proprio perchè è in sede).

Posso solo dire a questo proposito che ogni risorsa, ogni proposta, è più che ben accetta! Se qualcuno avesse voglia di contribuire a realizzare quello che desidera....saremmo felicissime!!!!! ;)

Quello che non condivido è la visione dell'Associazione come qualcosa di ghettizzante in sè. L'Associazione è aperta a ogni entità femminile, il tesseramento è possibile anche per gli etero!
Ma soprattutto: l'Associazione lavora per l'inclusione sociale in politica, nella cultura e nella società civile.
Lotta per la parità, che di per sè non è sinonimo di ghetto. Dove c'è uguaglianza di diritti non c'è esclusione e non può esserci ghetto.

E' bellissimo entrare in un locale e stare tutti insieme, etero, gay, lesbiche bisex. Ma poi se si torna a casa e c'è chi ha un diritto e chi no, non significa che si sta entrando in un ghetto...in quello vero?

Purtroppo non è semplice chiedere qualcosa senza prima presentarsi, rendersi visibili e riconoscibili. E' per questo che esistono le Associazioni di rappresentanza. E ci sono molte donne coraggiose che lo fanno anche per chi non può, non vuole, non se la sente o non ci crede.

Quello che vorrei è che tutto questo fosse ricordato e pesato quando si pensa a che cos'è un ghetto.

I freelovers sono pr di professione, non fanno attività politica nè sono attivi nel sociale. Le loro serate possono piacere o meno, ma non mi risulta siano particolarmente includenti. Saranno sicuramente più curate, meglio organizzate e luccicanti (d'altronde se uno una cosa la fa per mestiere e ci guadagna per vivere è diverso che dedicarsi per volontariato mentre nella vita per campare si fa tutt'altro)...ma includenti?

Poi è questione di gusti, quello che penso è che si può andare a una serata e venire in sede, senza che le due cose si escludano. Senza che una delle due cose risulti più ghettizzante dell'altra per partito preso :)
 
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poetessa-saffo87
view post Posted on 12/5/2012, 18:50




Negli anni passati ho partecipato e frequentato assiduamente lle attività dell'associazione, sia in sede sia al volver che nell'organizzazione dei pride.
So perfettamente che non è facile e sopratutto ho sempre ammirato quanto il tutto sia fatto solo ed esclusivamente per puro impegno.

Le serate freelovers sono assolutamente alienanti ed anzi , a mio avviso, incentivano la ghettizzazione e sopratutto "il nascondersi". Si balla ...in luoghi dispersivi , si parla poco e...beh la finalità è trovare "carne" da consumare.

Colgo l'occasione per lanciare solo alcune idee che da un bel po' borbottano nella mente.

Le attività del cineforum come del circolo vizioso (che conosco personalmente) sono abbastanza caratterizzate nell'offerta. o meglio, attirano un certo target di ragazze.
Il volver era di offerta generica e forse questo alimentava il confluire di diversi generi sia di ragazze che di frequentatori etero ecc...

Altra cosa (e forse qui attirerò qualche reazioine critica...ma va beh lo dico lo stesso).
Trovo assurdo che in certe occasioni come il cineforum o il circolo di lettura si vedi , si parli, si legga e si vuole trattare quasi esclusivamente di lesbismo (in tutte le salse).
Arrivando a proiettare continui film sottotitolati (faticossissimi e per me, ad esempio, off limits) o leggere testi addirittura non più in vendita!
Perchè dobbiamo sempre vedere un film in cui le protagoniste (o meno) siano lesbiche o leggere libri in cui si parli, si accenni o la scrittrice sian lesbica?

se semplicemente si guardasse un bel film , magari in prima visione, che tratta semplicemente una tematica femminile? o si legga un libro che tocchi temi cari alla sensibilità femminile? (ed anche sarebbe limitativo)

questo atteggiamento se da un lato piace, sollazza, accontenta la sensibilità di un certo numero di frequentatori ne perde due tipologie a mio avviso importanti

1) le giovani (o meno) lesbiche troppo impaurite e ancora in pieno conflitto con se stesse
2) e quelle veterane che, di parlare sempre di lesbismo, un po' ne sono stufe

Andreste al cinema a vedere sempre film suila seconda guerra modiale? o solo film d'azione? o solo film horror?

Certamente mi potreste dire che, trattandosi di "attività promosse dall'arcilesbica" è normale. Sicuramente.... e sicuramente parlare di lesbismo è importantissimo e fondamentale in circostanze come l'angolo viola e in genere nell'attività tenute in sede; ma... farlo in modo continuativo, sempre e comunque si rischia di escludere totalmente una buona fetta sia di omosessuali sia di eterosessuali.

Gongolarci tra di noi.... non porta da nessuna parte.
L'obbiettivo credo sia comunicare, informare, arrivare a quante più persone possibile e coinvolgere quanto più possibile anche gli etero in modo che loro possano conoscere la "questione gay" e comprendere il nostro diagio, la nostra vita.

Non vi nascondo, che a volte, provo addirittura fastidio, quando in gruppo di persone (gay o meno) si parli solo ed esclusivamente di lesbismo, omosessualità o di persone gay.... come se mi venisse l'indigestione. e questo è il rischio.

Il volver per la sua natura "generica" coinvolgeva chiunque fosse nel locale e mostrava alla clientela etero una realtà positiva.

questo è quanto :)
 
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Ansipert
view post Posted on 13/5/2012, 13:15




CITAZIONE (poetessa-saffo87 @ 12/5/2012, 19:50) 
Trovo assurdo che in certe occasioni come il cineforum o il circolo di lettura si vedi , si parli, si legga e si vuole trattare quasi esclusivamente di lesbismo (in tutte le salse).
Arrivando a proiettare continui film sottotitolati (faticossissimi e per me, ad esempio, off limits) o leggere testi addirittura non più in vendita!
Perchè dobbiamo sempre vedere un film in cui le protagoniste (o meno) siano lesbiche o leggere libri in cui si parli, si accenni o la scrittrice sian lesbica?

trovo che quanto dici sia in parte condivisibile.
Io però mi sento di caratterizzare meglio, almeno quello che conosco di più, ovvero il cineforum.
I film scelti non sono solo film lesbici, o almeno non sono scelti per quello.
Ci sono personaggi gay, va bene. Ma si tratta di film che ruotano intorno a tutt'altro.
Una commedia francese che parla di famiglia e maternità, un film che parla di attivismo politico col leggerezza e passione, un altro che apre con ironia una porta che da sul mondo del sesso sadomaso, un altro che parla di amore e religione, amore e discriminazione razziale, i prossimi saranno sul bullismo, sulla danza, sul burlesque e la voglia che abbiamo noi donne di sedurre.
Francamente io che ci lavoro ormai non ci penso neppure più al fatto che le protagoniste in molti casi sono donne lesbiche. Perchè sono prima di tutto DONNE, rappresentate in circostanze della loro vita non necessariamente dipendenti dall'orientamento sessuale.

Sono bei film, sono recenti. E qui capovolgo il senso della tua osservazione. Perchè ci dobbiamo ammazzare a sottotitolarli? Una fatica per chi li fa e per chi li legge.

Già, perchè? Perchè questi film non vengono doppiati come molti altri? Perchè non li si trova nelle vidioteche più commerciali? Perchè?

La domanda diventa la risposta. Finchè non sarà la norma trovare in giro queste cose, trovo giusto che chi può di sforzi a renderle più fruibili alle altre. Quello che non capisco è perchè invece di guardare con sospetto ai meccanismi che bloccano la circolazione di alcuni contenuti, si finisca a guardare con sufficienza chi cerca di bypassare questi ostacoli.

Soprattutto: perchè una commedia che ha per protagonista una donna lesbica smette di essere una commedia e diventa un film lesbico?
Spero esisterà ancora per poco l'idea della filmografia lesbica, come non esiste e non credo sia mai esistita l'idea della filmografia etero.

Nessuno pensa a un fil di 007 come a un film etero solo perchè il protagonista è etero. Perchè se mi guardo un film come DEBS sto guardando un film lesbico? Non può solo essere una parodia di spy-movie in salsa adolescenziale???!?

Non sono mai stata un'amante dei polpettoni sul lesbismo e il femmisimo neppure io...ma non mi piace neppure pensare che tutto ciò che sono i gay è la loro omosessualità. Se iniziamo a pensarlo anche noi, snobbando film che invece portano contenuti più ampi, trovo che la cosa sia preoccupante.
 
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poetessa-saffo87
view post Posted on 13/5/2012, 19:21




CITAZIONE (Ansipert @ 13/5/2012, 14:15) 
Già, perchè? Perchè questi film non vengono doppiati come molti altri? Perchè non li si trova nelle vidioteche più commerciali? Perchè?

La domanda diventa la risposta. Finchè non sarà la norma trovare in giro queste cose, trovo giusto che chi può di sforzi a renderle più fruibili alle altre. Quello che non capisco è perchè invece di guardare con sospetto ai meccanismi che bloccano la circolazione di alcuni contenuti, si finisca a guardare con sufficienza chi cerca di bypassare questi ostacoli.

Soprattutto: perchè una commedia che ha per protagonista una donna lesbica smette di essere una commedia e diventa un film lesbico?
Spero esisterà ancora per poco l'idea della filmografia lesbica, come non esiste e non credo sia mai esistita l'idea della filmografia etero.

Nessuno pensa a un fil di 007 come a un film etero solo perchè il protagonista è etero. Perchè se mi guardo un film come DEBS sto guardando un film lesbico? Non può solo essere una parodia di spy-movie in salsa adolescenziale???!?

Comprendo bene quello che dici.
Ma il circolo vizioso (non quelle di lettura) ugualmente non si interrompe.
Un film che ha come protagonista, o meno, una lesbica, finirà di essere un film lesbico per diventare un film d'azione/adolescenziale ecc... quando verrà visto con naturalezza da persone sia gay che etero.
Lo sforzo nel trovare, sottotitolare e proiettare questi film è ammirevole e...sono sicura che siano dei film stupendi o cmq interessanti....ma fin quando li vedremo, io tu, e un gruppetto di ragazze gay... per tutto il resto resteranno film a tematica.

Spesso è anche il "contenitore" a dare una caratterizzazione (o meno) al contenuto.

io non dico che sia sbagliato, o non produttivo, sottotitolare e proiettare questi film, vorrei far capire che se continuamente e sempre vengono proposti questa tipologia di "situazione" (cioè di film semisconosciuti, sottotitolati, con un piccolo elemento lesbico,...) attireranno solo una tipologia di spettatore e....cosa si cponclude? che le persone già in qualche misura formate si formano ancora meglio e tutti il resto....resta dov'era. cioè fuori.

il problema della produzione e distribuzione di alcuni film.... coinvolge anche altre categorie di pellicole e...sì è un problema purtroppo EVIDENTE.

Magari si potrebbe optare per una scelta di mediazione.
se si vuole continuare con questa linea al cineforum, si potrebbe accostare vicino qualcosa che....coivolga anche altro pubblico. Così che , in questa occasione ricreativa, si parli o si pubblicizzi il cineforum in modo da destare curiosità.

Naturalmente le mie sono solo idee e proposte che nascono da diverse voci ascoltate, raccolte e ora testimoniate.
 
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Dominique10
view post Posted on 13/5/2012, 21:35




Mi sono molto interessata a questa discussione e a dirla tutta mi ritrovo con le parole di poetessa e anche per esperienza personale,quindi porterò d'esempio il mio "caso".
Da molto ormai se non di più,il ghetto è sinceramente diventato l'emblema delle lesbiche,mi spiego:in passato ho frequentato molto le serate organizzate dai freelovers dove,come sottolineava poetessa, si va alla ricerca di "carne".
Col tempo la pratica di andare a ballare a queste serate io l'ho man mano ridotta perchè in primis l'ambiente non favorisce conoscenze blande,tranquille che per come la vedo io non devono necessariamente sfociare in sesso,storia,storiella,ect;in secondo luogo le lesbiche soprattutto fanno molto "gruppo" quindi la tipa che non è "facile",alla lunga non se la caga nessuna.
Questo è quello che è accaduto a me;lentamente ho iniziato a chiudermi e tutto ciò oggi come oggi rende la mia capacità di entrare in contatto con il sesso femminile estremamente complicata e difficile e nonostante siano affiorati questi problemi che non sono di certo dovuti solo ed esclusivamente a quello di cui ho appena parlato,le cose non sono di certo migliorate quando ho provato a darmi una scossa in altri modi:chat,forum,altre gruppi discotecari a tema,niente di niente a dirvela tutta mi è venuto lo schifo ed io ho sempre più perso la voglia di conoscere tanto da essere nauseata dalle lesbiche e gay da non voler vedere e sentire starci il più lontano possibile.
Al volver non ci sono stata mai stata quando si organizzavano questi incontri(non vivevo a Napoli),ma sono sicura che forse avrei potuto combattere la mia chiusura che ha reso nulle le mie amicizie.
Forse nessuno ci crederà ma non ho amiche lelle o meglio ne ho una che purtroppo ultimamente vedo pochissimo il mio gruppo?Fatto solo esclusivamente da uomini gay e conoscenti etero.
Ripeto questo non è solo causa del ghetto,della disco ect è chiaramente anche causa mia.
Ma a mio avviso ormai la piazza non offre più il dialogo di un tempo (io non l'ho mai amata e non mi sembra sia facile approcciarsi con la gente),la disco offre divertimento e "acchiappanza" .
I gruppi organizzati come i freelovers non stanno certamente a farsi il problema dell'integrazione o di eliminare barriere denominate "Ghetto" ma sono fondati sul lucro,tant'è vero che ad una serata gay io ho spesso incontrato amiche e amici etero (cosa positiva,ma fine a se stessa).
Quindi in conclusione il Volver da quanto ho letto era di grande aiuto leggero ma importante non impegnativo ma serio,spero che in futuro si possa di nuovo considerare l'idea di attivarci qualcosa come era in passato.
 
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poetessa-saffo87
view post Posted on 14/5/2012, 10:24




CITAZIONE (Dominique10 @ 13/5/2012, 22:35) 
quindi la tipa che non è "facile",alla lunga non se la caga nessuna.

AHAHAH è vero...ti stimo! :sm10:
 
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ANEMAeCORE
view post Posted on 14/5/2012, 13:47




Wa ragazze non ho letto proprio per intero le vostre risposte per motivi di tempo ma vedo comunque che tutte sentiate , chi più chi meno, il bisogno di avere un luogo dove trovarvi a vostro agio e che non sembri un "ghetto"...il volver effettivamente rispecchiava questo desiderio. E vabbè :/
 
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leshiana
view post Posted on 14/5/2012, 20:20




dai ragazze che tutto sommato non possiamo dire che non ci sono luoghi di ritrovo....di sicuro a napoli esistono realtà che da altre parti nemmeno se le sognano....qualche tempo fa mi sono ritrovata a fare un viaggio in macchina....scrutavo il paesaggio....bellissimo....a me piace godermi il paesaggio....quando non guido io....e...pensavo...guardando dei paesini arroccati su delle colline, con tanto verde intorno...."ma qui se c'è qualche lesbica o gay, come farà?".....me lo chiedo spesso....io non mi sento in un ghetto e quando vado in associazione mi scordo pure che è un circolo culturale arcigay o arcilesbica....sono d'accordo su ciò che dice ansipert sui film e le attività ricreative relative....per quel che riguarda l'apertura alle etero, ci sto....ma quante etero sarebbero interessate a conoscerci?se ci stanno saranno le benvenute, assicurando loro che non gli sarà fatto nessun male....ahahahahahah....:P (battuta)
per quel che riguarda le ragazze che si trovano ad affrontare per la prima volta il loro essere lesbica,penso che il disagio possa durare davvero poco, perchè se persiste non so....deve essere una cosa naturale.....non bisogna avere nessuna paura di scoprire se stesse....
 
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32 replies since 11/5/2012, 08:52   383 views
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