| Paura di sputtanarsi in pubblico cara f--g, se lo ammetti con te stessa in mezzo ad altre persone prima o poi si saprà in giro , ma del resto sei tu che senti te stessa, al di là delle etichette, e ti può essere più o meno tollerabile dover fingere che la tua lei sia un lui, e c'è anche chi sceglie la discrezione soprattutto in realtà piccole dove si preferisce non mettersi troppo in vista. Ma questo è un fatto da persone grandi, mi sembra che la generazione dei ventenni sia più libera in questo senso, potersi esprimere e vedere che si è in tanti/tante fa vivere meglio. (per i trentenni /le trentenni non so, forse una via di mezzo? esprimetevi se volete...)
Per il gruppo precostituito non pensare che ci sia in sede un Komintern che si muove come un sol blocco granitico escludendo le timide adepte, ci sono vari giri e vari ambienti e anche persone che si affacciano ogni tanto, le serate del baretto sono diverse tra loro, comunque troverai una situazione collettiva in cui fonderti e tante diramazioni, che starà poi a te approfondire quando avrai superato il primo impatto, soprattutto quello con te stessa intendo. Personalmente ho superato la fase autistica dopo due o tre volte, poi si riacquista la parola e si riesce ad aggregarsi a una pizza o a un giro a piazza bellini, ma già stare in mezzo alla band ti farà bene, ti sentirai le spalle coperte, provare per credere! Sempre se i tempi per te sono maturi...
P. S. per Ansipert : permettimi di spezzare una lancia a favore della categoria "depresse", dal dolore può nascere creatività, non è che ci si sguazzi apposta, ciascuna ha dentro di sé un mondo che può a volte essere tormentato, ci dev'essere posto anche per questo, e anche confrontarsi e scoprire che ci sono altre persone che sono incasinate può aiutare a comprendere e a relativizzare, a guardare con più distacco la propria situazione...
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