la dignità necessaria alle unioni gay

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gnger
view post Posted on 12/1/2013, 21:28




a seguito della recente sentenza 601 della corte di cassazione che ha ribadito l'assenza di pregiudizievoli per la crescita di un* bambino* in una famiglia omogenitoriale segnalo questo articolo:

dignita necessariahttp://www.corriere.it/opinioni/13_gennaio_11/levy-dignita-necessaria-unioni-gay_c7418114-5bcc-11e2-b348-07f13d8a1ca0.shtml[/URL]


ginger
 
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Ansipert
view post Posted on 13/1/2013, 12:46




si, ogni tanto qualcosa di buono esce....il vespaio delle polemiche non riuscirà a cancellare questo fatto, incontestabile! :)
 
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homuraakemi
view post Posted on 13/1/2013, 13:16




E come direbbe il caro, vecchio Neil Armstrong: "Questo è un piccolo passo per l'uomo, ma un grande passo per l'umanità..."
Soprattutto considerato il bigottismo politico, religioso e morale in cui versa attualmente la popolazione italiana (salvando la buona pace di qualcuno, si intende!)
 
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Ansipert
view post Posted on 20/1/2013, 12:29




già... ed è un miracolo se ogni tanto (non sempre) l'ottusità di quelli che Darwin identificherebbe come miei "simili" riesce ancora a stupirmi. E' avvilente tanta chiusura, tanto odio...ed è "strategico", serve a distrarre da ciò che mina le reali libertà civili, di tutti :(
Siamo ridotti a doverci eccitare per una sentenza della corte di cassazione che ribadisce un fatto banale, empiricamente dimostrabile e sperimentato da decenni...un dato di fatto. Deve arrivare una legittimazione esterna per sperare che chi ha gli occhi chiusi si interroghi sull'eventualità di aprirli.
 
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homuraakemi
view post Posted on 20/1/2013, 13:50




E sottolineo sull'eventualità, Ansipert. Che schifo di paese e che gente bigotta e per benista. :sick:
 
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aspar
view post Posted on 20/1/2013, 14:34




Voglio dire qualcosa anch'io, non è proprio nel topic ma tangente, e scusatemi se sarò un po' confusa.
Sono un caso atipico, ho due figli adolescenti da un matrimonio etero, ho ritrovato da un paio d'anni la ragazza che amavo in gioventù e sono tornata con lei.
Ogni volta che con il mio ex marito andiamo da qualche specialista (avvocato, psicologo) per problemi inerenti alla separazione o alla crisi adolescenziale dei ragazzi lui non perde occasione per presentare come qualcosa di deplorevole e di ignobile il fatto che io abbia una relazione con una donna; su questa stigmatizzazione lui ci marcia, facendo la parte della vittima, il marito perfetto e padre esemplare sacrificato all'edonismo e alla sconsideratezza della lesbica senza cuore e senza senso del dovere, fomentando giudizi negativi su di me nei miei figli e allontanandoli da me.
Relazione che io con tutti loro ho scelto ufficialmente di negare, dicendo che è solo una cara amica con cui sto bene (a differenza di come stavo con lui, anche prima di ritrovare lei), per non espormi ulteriormente.
La cosa che più mi ha sorpresa è l'atteggiamento dei cosiddetti professionisti, psicologi in testa, che non hanno compreso e accolto il mio disagio quando ero ancora sposata e in crisi (e non avevo ancora rivisto lei) e esprimevo in mille modi la mia difficoltà a vivere con quell'uomo e in quello schema, e che ora mi stigmatizzano perché non ho saputo sacrificarmi per il bene di tutti (tranne il mio).
A volte sono veramente molto giù e penso che viviamo in una società di merda.
 
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aspar
view post Posted on 20/1/2013, 16:01




Vedendo la cosa dal punto di vista dei ragazzi incitarli all'infelicità per un' "ingiustizia" che hanno subito non li aiuta a star bene, con o senza un genitore più o meno perfetto ognuno deve riuscire a cercare la propria felicità ed essere incoraggiato in questo nell'educazione e nelle interazioni con gli adulti. E' troppo facile per uno psicologo (donna, ma non so se è significativo, comunque lo segnalo) da cui eri andata per tuo figlio presentandoglielo sensibile intelligente in rivolta in crisi adolescenziale in sovrappeso, sentirti chiedere con tono di rimprovero nell'ultima seduta se ti sei accorta che tuo figlio è in sovrappeso, lui così sensibile, intelligente, in rivolta (e via con tutti gli altri aggettivi da te forniti nella prima seduta), assecondando il ragazzo nella sua convinzione di non essere capito e in una facile chiusura, trattando da distratto o da egocentrico o da assente uno o entrambi i genitori, aprendo la faglia ancora di più, invece di dirgli "la vita è tua, non cercare alibi, noi ci siamo e ti sosteniamo, non è vero che ce ne freghiamo di te o che non ti ascoltiamo, ma sei tu che devi cercare la tua felicità".
(Se sono fuori topic spostatemi)
 
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homuraakemi
view post Posted on 20/1/2013, 19:40




Mi spiace per la tua situazione Aspar... immagino quanto sia devastante e dolorosa, anche perchè una donna può essere una cattiva donna, una cattiva figlia, una cattiva moglie ma mai, e sottolineo mai, una cattiva madre, perchè le madri per i loro figli vogliono e lottano sempre per il meglio! Quindi non so perchè la psicologa si comporti così, detesto il vittimismo di tuo marito, comprendo che il mondo faccia schifo e con alcuni fa più schifo che con altri, ma ti sono vicina e ti posso dare tutto il mio sostegno ed incoraggiamento, nell'andare avanti e sostenere sempre e comunque i beni più preziosi della tua vita: i tuoi figli e la tua compagna. So che è poco, ma non lasciarti vincere dalla società, Aspar. Sii più forte di loro! Coraggio! :)
 
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gnger
view post Posted on 20/1/2013, 21:59




cara aspar, provo a scrivere di nuovo perchè la mia risposta è andata persa nei meandri del web.
non penso che il tuo post sia off topic, come diciamo , anzi.
il dibattito e gli scontri, i pregiudizi , le dichiarazioni chiaramente omofobe sulla omogenitorialità sono al centro dell'interesse mediatico di questi giorni.
persone che conosco continuano a ricevere richieste di interviste da parte della Rai, mediaset e giornali di tiratura nazionale sull'argomento.
anche io , la mia compagna e i figli avuti da precedente relazione eteresessuale daremo nei prossimi giorni intervista. voleva venire oggi la troupe di Rai Uno, ma non siamo riuscite ad organizzare.
comprendo bene la tua situazione. le problematiche, le difficoltà, i pregiudizi che subisci dal tuo ex marito e dall'esterno, pscicologi compresi che evidentemente stentano ancora ad accettare e praticare un protocollo conforme alle direttive internazionali in tema di omosessualità e omogenitorialità.

Le parti della tua storia che hai voluto condividere rimandano a parti della mia vita: io non ho figli, ma la mia compagna ha un figlio e una figlia che hanno cominciato a vivere con noi da quando più o meno frequentavano le scuole medie. Io ho conosciuto loro quando avevano 13-15 anni, nel pieno della loro adolescenza.
non sapevano che la loro madre fosse lesbica.
lo hanno saputo quando io e la mia compagna abbiamo deciso di vivere insieme: io ho lasciato Napoli e mi sono trasferita al Nord, per amore e...per verità.
si, abbiamo deciso di dire a loro sin dall'inizio come stavano le cose.
avevamo poco tempo a disposizione.
presto sarebbero cresciuti e avrebbero vissuto una loro vita fuori, senza sapere nulla di noi, dell'amore che ci univa.
abbiamo raccontato loro quanto ci amiamo, quanto siamo l'una per l'altra.
non è stato facile.
abbiamo vissuto momenti difficilissimi, parziali rifiuti, limiti imposti alla nostra visibilità.
piano piano hanno portato i loro amici a casa.
poi sono venuti loro e i loro amici con noi al Pride.
i nostri sono ancora lavori in corso...

non ti sentire persona non perfetta.
fortunatamente l'adesione a schemi precostituiti appartiene ad un mondo irrigidito e schematico regolato dalla eterosessualità obbligatoria.

non so cosa significhi essere madre.
altre persone qui ti hanno detto che una madre non sbaglia mai.
io non la penso cosi.
che i genitori siano perfetti questo è un diktat della chiesa-eterosessualita obbligatoria.

per me ci possono essere anche madri e padri veramente stronzi.
per me, il diritto di contestare l'educazione ricevuta in famiglia è diritto inalienabile.

io non mi sono mai sentita madre. ma amo la figlia e figlio della mia compagna.
siamo una famiglia, nella verità e nella visibilità.
questa la mia esperienza che voglio condividere con te e con tutte le persone del forum
 
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leshiana
view post Posted on 21/1/2013, 15:17




io vorrei dire solamente questo...
io sono lesbica,giusto?bene....e posso dire di essere cresciuta in una famiglia rispecchiante il modello ecclesiastico di eterossesualità....non mi interessa attribuire ad un episodio della mia vita l'essere "diventata" lesbica....penso di esserlo stata sin da quando ero nella pancia di mamma....l'ho solo scoperto piano piano....in un ambiente familiare completamente "normale" e sano(una famiglia modello per quanto concerne i canoni della chiesa)....ma sono lesbica, così come credo la maggior parte delle utenti del forum, abbiano vissuto la stessa situazione,cioè quella di provenire da famiglie "normali"....quindi non significa un fico secco crescere con figure maschili e femminili distribuite nei giusti ruoli....io penso che dovrebbero capire questo....non ho letto l'articolo,lo leggerò dopo, avevo più fretta di esprimere il mio parere riguardo l'argomento...
 
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Ansipert
view post Posted on 23/1/2013, 15:00




aspar la tua esperienza mi fa pensare con rabbia anche al fatto che si continuano a usare due pesi e due misure nel riferirsi a uomini e donne.
E' come se ci si aspettasse in automatico che una donna, perchè donna, si voti al sacrificio, si (rin-)neghi e si immoli per il bene comune....
Le non può avere aspirazioni se queste si contrano con quelle di marito-figli-genitori anziani-fratelli scapestrati etc. Perchè è suo il ruolo della martire/angelo del focolare a cui di delegano oneri e onori del bene coniugale.
Ma stiamo scherzando?
Fanno la stessa cosa:
Lui è un idealista, in eterno bambino, un artista...
Lei è un'immatura, egoista e irresponsabile...
Il matrimonio finisce?
Lei non ha saputo tenerselo. Si da per scontato che una donna non possa che volerlo un uomo accanto, al massimo può fallire a bloccargli le vie di fuga.

Io questa situazione la trovo veramente odiosa. Ancor più odiosa se incoraggiata da pseudo-professionisti a cui viene data credibilità di giudizio in materie tanto delicate.
Andrebbe fatta una denuncia in massa ai rispettivi ordini di categoria :sm6:
 
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aspar
view post Posted on 23/1/2013, 15:40




Sante parole Ansip, considera che nella maggior parte delle separazioni con figli è "normale" che il padre sparisca e in questo caso nessuno dice niente, mentre se la madre va a farsi un week-end fuori è un'egoista che pensa solo ai fatti suoi. I ruoli sono molto radicati in noi.
E' da vari mesi che mi sostenete, la mia situazione è molto migliorata sul piano relazionale, quando sbarcai in associazione ero completamente isolata mentre ora mi sento inserita in un gruppo e questo è impagabile, ma l'impatto con l'esterno è ancora duro e perciò vi ringrazio del vostro sostegno, in questo momento mi fa veramente bene!
 
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Ansipert
view post Posted on 29/1/2013, 08:54




sul nostro sostegno potrai sempre contare ;)
 
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12 replies since 12/1/2013, 21:28   127 views
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